Note Critiche
Vittorio Sgarbi
โIo piรน di altri critici in Italia, mi sono spinto ad applicare un metodo che in Francia ha una lunga tradizione nel Salons des Refusรฉs, nei quali fu possibile riconoscere, in tempi meno difficili e meno โaffollatiโ, artisti come Manet o Gauguin. Ora ho preso visione di migliaia di proposte, ben sapendo che altrettante e piรน non si rivelano o hanno altri, diversi canali. Il progetto โCollezione Sgarbiโ ne seleziona alcuni, come una costellazione in un firmamento in continua espansione. La scelta del suo lavoro per la mia raccolta di stampe e disegni attesta la valenza del suo operato e il costante impegno artistico. In un’epoca segnata dal tentativo di assegnare un prezzo a tutto e tutti e un grado di spendibilitร sul mercato, la collezione dโarte ritorna ad essere il mezzo attraverso cui le opere riacquistano il loro reale valore, senza โprezzoโ e senza tempo.”
Paolo Levi
โA Vandagrazia De Giorgi per aver saputo valorizzare lโeterna bellezza dellโarte nel segno della continuitร e della ricerca. Questo riconoscimento vuole evidenziare, attraverso la sua capacitร espressiva, lโevoluzione del panorama artistico internazionale testimoniando la rilevanza del suo operato nel tempo e nella storia. La sua creativitร ha saputo comunicare in modo personale la sua visione del mondo in un dialogo costante tra antico e moderno.
Lโartista possiede il dono della composizione artistica libera da vincoli di forma e di colore. La sua narrazione pittorica informale e materica, รจ essenziale, immediata, volta a rielaborare ogni sfaccettatura della realtร con un linguaggio pittorico variegato e con intonazioni liriche. Una ricerca e una profonditร di pensiero volti alla solidarietร , in un momento storico in cui lโarte puรฒ e deve diventare un ponte per superare le diversitร culturali e sociali.โ
Bernard Hickey
“Vandagrazia De Giorgi รจ un’artista significativa nella storia di questa cultura, di questa terra del Salento e anche di questo Paese. La poesia e la pittura sembrano arti molto diverse ma la sensibilitร dellโartista si rivela nellโacume e nella curiositร per tutte le forme in cui si smaschera lโarte. Nei suoi quadri lโocchio compie un gioco, un gioco perfido che vede membra umane ingoiate da neri aggressivi o il gioco mostra creature simili a embrioni sospesi in colori dominati dalla dolcezza della luce.
Lโinfluenza concettuale e dellโinformale domina nel gusto comunicativo e i colori strato su strato sono la forma di una totale partecipazione libera dalle strategie dellโio, forse per proteggersi dalla invadente perentorietร delle cose.”
Eโ il colore a dare la forma inconfondibile del movimento e i colori sono tracce di immagini che scompongono la loro forma in altre sostanze, in altre materie per raccontare lโamore e lo strazio dellโesistenza.”
A. Luigi Santoro
“Negli anni โ80 nasce presso lโAteneo di Lecce il laboratorio di ricerca poetica e vengo coinvolto come docente di storia del teatro nellโobiettivo di potenziamento sinergico dellโArte tout court. Eโ cosรฌ che conosco Vandagrazia De Giorgi, il suo lavoro sulla poesia visiva e i quadri verbovisivi. Lโapproccio concettuale dellโartista si propone interpretante di un forte effetto segnico esortativo di nuovi alfabeti. Eliminata, liquefatta la tossicitร di claudicanti accostamenti fenomenologici, si enuclea nella sua esperienza pittorica, una forza espansiva antitetica a una immanente produzione autoreferenziale e oziosa di benevolo consenso.
Il limite non esplicato, lโincongruo, incarnato, tenta di comunicare lโinsopportabile finzione del linguaggio e solo allora lo sfacciato colore privo di ingabbiate maschere, ci fa divenire matema di noi stessi. Eโ un poโ come riprendere la sua poesia e svilupparla in un altro modo; ecco che nei suoi quadri la strategia verbale si lacera e la muta pulsione di Lacan, si rimaglia, si cuce, sulle fenditure inconsce tentando di trascrivere quel codice che altrimenti resterebbe un buco.”